Agrumi, materiale di propagazione sano e certificato con Novarancia

Arance Tarocco (foto C. Oliveri)
Le arance a polpa rossa concorrono per il 70 % alla produzione arancicola siciliana. La disponibilità di materiale di propagazione controllato sotto il profilo genetico e fitosanitario, unitamente all’introduzione di alcune innovazioni agronomiche nel vivaismo, sono condizioni indispensabili per migliorare ulteriormente l’omogeneità e la qualità delle produzioni. È questo l'obiettivo del progetto Novarancia

Prerequisito fondamentale per lo sviluppo di un’agrumicoltura competitiva è l’impiego di materiale di propagazione certificato sia sotto il profilo genetico che fitosanitario. «Con il progetto "Novarancia", finanziato dal PSR Sicilia 2014-2022 – spiega Cinzia Oliveri, responsabile scientifico – si è provato a dare risposta alle nuove esigenze dettate dai cambiamenti climatici e dalle emergenze fitosanitarie e a trasferire le innovazioni tecnologiche ai produttori. Per questo, sono state valutate in vivaio piante di arancio Tarocco (Lempso, Ippolito e Meli) ottenute per innesto a marza e a gemma su citrange Carrizo e C35. Il materiale di propagazione utilizzato è stato sottoposto a controlli normativi e avanzati (NGS) sviluppati in un’altra linea del progetto».

Le normative recenti hanno provato a dare una regolamentazione, ma i risultati non sono ancora soddisfacenti a causa dell’ampio numero di cloni di arancia rossa e di portinnesti, della variabile domanda da parte del mercato, dell’elevato numero di piante madri necessarie per la produzione e dei controlli da effettuare per assicurarne quantità sufficienti. In molti paesi, la problematica è stata fronteggiata mantenendo l’uso dell’innesto a gemma. Nel nostro Paese, invece, negli ultimi 50 anni, si è incoraggiato l’impiego dell’innesto a marza che permette di ottenere piante più strutturate al momento dell’impianto. Questa tipologia di innesto, però, comporta l’impiego di 3-4 gemme per ogni pianta innestata con la conseguente difficoltà a soddisfare il fabbisogno di materiale di propagazione certificato, poiché richiede portinnesti di almeno 24 mesi di età ed estende a più di 36 mesi il ciclo di produzione delle piante.

Di questo e di altri importanti aspetti, come la certificazione, si è discusso lo scorso dicembre 2024 presso la sede del Crea di Acireale (Catania). Sono partner del progetto Novarancia: il CREA, il Parco Scientifico e Tecnologico, Piante Faro, AgroBiotech, il Consorzio di Tutela dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, il Consorzio Euroagrumi e le aziende agricole Oliveri Lucio, capofila del progetto, Di Lella Carmine, Giovanni Crispi e Eredi Motta.

Sfide: clima e nuove malattie

«Innovare è l’unica risposta possibile alle sfide che oggi i produttori di arancia rossa di Sicilia Igp devono affrontare, ha sottolineato Gerardo Diana, presidente del Consorzio di tutela arancia rossa di Sicilia Igp. Dobbiamo innovare rapidamente perché le imprese ce lo chiedono e ce lo chiedono i confezionatori e il mercato. Le sfide sono importanti e decidono il futuro del settore. Lo abbiamo visto quest’anno, quando in molti hanno dovuto sacrificare le piante più vecchie a favore delle più giovani con varietà sempre più apprezzate dai consumatori. E poi c’è da affrontare la sfida delle nuove malattie. A questo proposito chiediamo un aiuto agli enti competenti, perché si facciano maggiori controlli sullo stato fitosanitario delle piante». Controlli che, invece, avvengono «su quanto viene venduto. In un anno ne sono stati 55mila dall’Icqrf mentre su tre verifiche sul biologico da parte dei Carabinieri della Tutela Agroalimentare, 2 risultano non conformi». Va meglio, invece, per «Dop e Igp dove le sanzioni sono molte meno anche se dobbiamo fare di più sull’origine del prodotto come lavorare sul Dna delle piante per garantire il rispetto di quanto previsto dal disciplinare».

Novarancia
Il progetto Novarancia per il trasferimento di innovazione e tecnologie agli agricoltori (foto C. Oliveri)

L’innesto a gemma

«Complessivamente, spiega Biagio Torrisi, CTER CREA, sono state prodotte oltre 7.500 piante nella primavera 2022 e 2023 di cui il 10% sono state innestate a marza come controllo sperimentale. Le piante ottenute dagli innesti sono state messe a dimora tra luglio e agosto 2023 in 4 campi sperimentali di un ettaro per valutare e monitorare lo sviluppo nelle diverse fasi fenologiche nelle diverse condizioni pedoclimatiche facendo rilevare le differenze, i vantaggi e gli svantaggi dell’impiego dell’innesto a gemma o a marza».

«Alla fine del secondo anno in vivaio, continua Oliveri, i risultati mostrano che l’innesto a gemma consente di operare su portinnesti giovani (semenzali di 7-12 mesi), abbrevia di 12 mesi il ciclo di propagazione (14-24), riduce l’esigenza di materiale di propagazione certificato (una sola gemma/pianta invece di 3-4 nel caso della marza) e limita i rischi di esposizione prolungata delle piante in contenitore a stress abiotici e biotici. La modalità di innesto non influenza in modo significativo l'altezza, la struttura, il quoziente di robustezza delle piante e altri parametri (peso secco di radici, steli e foglie). Differenze maggiormente legate alla combinazione d’innesto, rilevate in pieno campo al termine del primo anno. Si aggiunga che innesti a gemma vegetante eseguiti in settembre e ottobre hanno messo in evidenza ottime percentuali di attecchimento finché i portinnesti (Carrizo e C35) erano in attività vegetativa. Il che offre una possibile programmazione stagionale degli interventi. In tale prospettiva, sezioni incrementali allestite in serra su limone rugoso, macrophylla e volkameriana di un anno hanno permesso di ottenere abbondante materiale di propagazione utilizzato nel periodo marzo-settembre».

Tracciabilità genetica e certificazioni con Novarancia

Gli obiettivi in corso del progetto riguardano la tracciabilità genetica di cloni di arancia rossa, come spiegato da Concetta Licciardello, Primo ricercatore CREA. Approfondendo ricerche genomiche intraprese già da anni, il progetto Novarancia ha permesso di accertare che alcune varianti somatiche identificate consentono di definire una sorta di impronta digitale delle diverse cultivar. I marcatori sviluppati potrebbero essere utilizzati per la tracciabilità del materiale vegetale e dei succhi di arancia, e per identificare in modo univoco i cloni inclusi nell'ambito del programma di certificazione.

Grazia Licciardello, responsabile della certificazione degli agrumi presso il CREA, ha messo in evidenza l’importante innovazione diagnostica sviluppata dal partner Agrobiotech per il rilevamento di virus e viroidi, basata su tecnologie moderne di sequenziamento e analisi bioinformatica (NGS). La tecnologia, ampiamente utilizzata anche in virologia vegetale, ha permesso la scoperta e il sequenziamento di molti nuovi virus fra cui alcuni degli agrumi (citrus vein enation, citrus chlorotic dwarf, citrus yellow vein clearing e citrus tatter leaf). Il metodo presenta, pertanto, numerosi vantaggi anche in ambito diagnostico, in quanto consente di rilevare un numero più consistente di patogeni, inclusi potenziali infezioni occulte. La sua integrazione nelle procedure di certificazione dei materiali di propagazione, allo studio anche in altri paesi, potenzierà la procedura di certificazione fitosanitaria attualmente in uso ed eviterà alcune difficoltà che si possono incontrare con le tecniche biologiche e di laboratorio convenzionali, fra cui i tempi di attesa e i limiti di sensibilità diagnostica.

Innovazione essenziale

«Risulta quindi significativo, afferma Antonino Catara, Innovation broker del progetto Novarancia, monitorare lo scenario fitosanitario dei paesi limitrofi, in modo da essere pronti ad affrontare eventuali emergenze».

Sulla base dei risultati, la diffusione della tecnica di innesto a gemma, assistita da un breve periodo di formazione e addestramento degli operatori, permetterebbe di superare in maniera rapida una delle principali difficoltà per la diffusione dei nuovi cloni di arancia rossa e dei portinnesti compatibili con le condizioni di campo.

«La strategia del nostro gruppo operativo, conclude Oliveri, è quella di assicurare continuità al progetto attraverso la condivisione di esperienze e risultati che vengono dibattuti insieme nell’ambito di un team composto da produttori, ricercatori e tecnici che si auspica diventi permanente».

Agrumi, materiale di propagazione sano e certificato con Novarancia - Ultima modifica: 2025-01-13T17:08:34+01:00 da Sara Vitali

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