Melo, il marciume lenticellare c’è ma non si vede

marciume lenticellare
Per la difesa contro G. album, agente del marciume lenticellare in grado di rimanere lantente per diverse settimane dopo la raccolta, è fondamentale intervenire preventivamente dalla fase di frutto noce fino al pre raccolta

Dal campo al post raccolta, il melo è esposto a patogeni come Gloeosporium spp., Penicillium spp., Alternaria spp. e Botrytis cinerea in grado di danneggiare i frutti anche nella fase di conservazione, causando gravi perdite produttive. Per questo la difesa del melo deve controllare non solo le principali malattie presenti in campo, come ticchiolatura, oidio, alternaria e antracnosi, ma anche contenere quelle secondarie che emergono nel post-raccolta. Tra queste, il marciume lenticellare causato dal fungo saprofita Phlyctema vagabunda (ex Gloeosporium album).

Un latente Gloeosporium album

Il fungo sembra insediarsi generalmente sui tessuti vegetali morti e sui tagli cicatrizzati di potatura dove arriva a formare i corpi fruttiferi portanti i conidi, gli organi di diffusione della malattia. Le infezioni prendono potenzialmente avvio in campo in qualsiasi stadio di sviluppo vegetativo del frutto, ma è soprattutto a partire due mesi prima della raccolta in corrispondenza di condizioni ambientali particolarmente umide e piovose che il rischio infettivo aumenta considerevolmente.

Le spore del fungo vengono dilavate dai luoghi di svernamento dalla pioggia o dalle gocce di rugiada e veicolate sul frutto dove, una volta colonizzate le lenticelle, permangono in forma quiescente accrescendosi molto lentamente. Da queste prime infezioni latenti, quando i frutti raggiungono un certo grado di maturazione, si sviluppa la malattia manifestandosi con i classici sintomi del marciume.

Al momento della raccolta è pertanto impossibile rilevare visivamente la presenza del fungo sui frutti o quantificarne la sua incidenza in quanto devono ancora trascorre almeno 3-4 settimane di conservazione refrigerata in magazzino prima che l’alterazione si manifesti apertamente.

Protezione dei frutti in campo e in magazzino

Per la difesa in campo prima della raccolta, Geoxe di Syngenta mostra un’elevata performance nei confronti di G. album migliorando notevolmente la conservabilità dei frutti nei magazzini.

Geoxe è un innovativo fungicida di contatto, in granuli idrodisperdibili, a base di fludioxonil (50%). Grazie alla sua capacità di legarsi fortemente alle superfici vegetali e alla resistenza al dilavamento, garantisce una prolungata persistenza di azione e un’elevata efficacia preventiva contro G. album ma anche nei confronti della maculatura bruna, dell’alternaria e di altre malattie da conservazione.

marciume lenticellare
Riduzione della percentuale di frutti colpiti da G. album durante la conservazione

La modalità di impiego consigliata è di 2 trattamenti da frutto noce a pre raccolta, prediligendo le applicazioni più tardive per il controllo mirato delle malattie da conservazione, con le dosi riportate in tabella 1.

Tabella 1 – Modalità d'impiego e dosi consigliate

Colture Patogeni Dose (kg/ha) Dose (g/l) Epoche di impiego Intervallo di sicurezza Intervallo di sicurezza (gg)
Melo Alternaria (Alternaria spp.) 0,45 30* Da frutto noce a pre-raccolta (max 2 applicazioni di Geoxe all’anno ) 3
Malattie da conservazione (Gloeosporium spp., Penicillium spp., Botrytis cinerea)

 

Fludioxonil, unico rappresentante della famiglia chimica dei fenilpirroli, possiede un meccanismo d’azione totalmente differente da quello degli altri fungicidi oggi disponibili. Geoxe è caratterizzato da un favorevole profilo ecotossicologico e residuale e può essere impiegato sulle pomacee fino a 3 giorni dalla raccolta. Soddisfa pertanto i requisiti stabiliti dalla filiera e dalla grande distribuzione per le produzioni frutticole ed è particolarmente idoneo per i programmi di difesa integrata di pero e melo.

Melo, il marciume lenticellare c’è ma non si vede - Ultima modifica: 2020-04-08T17:00:38+02:00 da Sara Vitali

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