Dal campo al post raccolta, il melo è esposto a patogeni come Gloeosporium spp., Penicillium spp., Alternaria spp. e Botrytis cinerea in grado di danneggiare i frutti anche nella fase di conservazione, causando gravi perdite produttive. Per questo la difesa del melo deve controllare non solo le principali malattie presenti in campo, come ticchiolatura, oidio, alternaria e antracnosi, ma anche contenere quelle secondarie che emergono nel post-raccolta. Tra queste, il marciume lenticellare causato dal fungo saprofita Phlyctema vagabunda (ex Gloeosporium album).
Un latente Gloeosporium album
Il fungo sembra insediarsi generalmente sui tessuti vegetali morti e sui tagli cicatrizzati di potatura dove arriva a formare i corpi fruttiferi portanti i conidi, gli organi di diffusione della malattia. Le infezioni prendono potenzialmente avvio in campo in qualsiasi stadio di sviluppo vegetativo del frutto, ma è soprattutto a partire due mesi prima della raccolta in corrispondenza di condizioni ambientali particolarmente umide e piovose che il rischio infettivo aumenta considerevolmente.
Le spore del fungo vengono dilavate dai luoghi di svernamento dalla pioggia o dalle gocce di rugiada e veicolate sul frutto dove, una volta colonizzate le lenticelle, permangono in forma quiescente accrescendosi molto lentamente. Da queste prime infezioni latenti, quando i frutti raggiungono un certo grado di maturazione, si sviluppa la malattia manifestandosi con i classici sintomi del marciume.
Al momento della raccolta è pertanto impossibile rilevare visivamente la presenza del fungo sui frutti o quantificarne la sua incidenza in quanto devono ancora trascorre almeno 3-4 settimane di conservazione refrigerata in magazzino prima che l’alterazione si manifesti apertamente.
Protezione dei frutti in campo e in magazzino
Per la difesa in campo prima della raccolta, Geoxe di Syngenta mostra un’elevata performance nei confronti di G. album migliorando notevolmente la conservabilità dei frutti nei magazzini.
Geoxe è un innovativo fungicida di contatto, in granuli idrodisperdibili, a base di fludioxonil (50%). Grazie alla sua capacità di legarsi fortemente alle superfici vegetali e alla resistenza al dilavamento, garantisce una prolungata persistenza di azione e un’elevata efficacia preventiva contro G. album ma anche nei confronti della maculatura bruna, dell’alternaria e di altre malattie da conservazione.
La modalità di impiego consigliata è di 2 trattamenti da frutto noce a pre raccolta, prediligendo le applicazioni più tardive per il controllo mirato delle malattie da conservazione, con le dosi riportate in tabella 1.
Tabella 1 – Modalità d'impiego e dosi consigliate
Colture | Patogeni | Dose (kg/ha) | Dose (g/l) | Epoche di impiego Intervallo di sicurezza | Intervallo di sicurezza (gg) |
Melo | Alternaria (Alternaria spp.) | 0,45 | 30* | Da frutto noce a pre-raccolta (max 2 applicazioni di Geoxe all’anno ) | 3 |
Malattie da conservazione (Gloeosporium spp., Penicillium spp., Botrytis cinerea) |
Fludioxonil, unico rappresentante della famiglia chimica dei fenilpirroli, possiede un meccanismo d’azione totalmente differente da quello degli altri fungicidi oggi disponibili. Geoxe è caratterizzato da un favorevole profilo ecotossicologico e residuale e può essere impiegato sulle pomacee fino a 3 giorni dalla raccolta. Soddisfa pertanto i requisiti stabiliti dalla filiera e dalla grande distribuzione per le produzioni frutticole ed è particolarmente idoneo per i programmi di difesa integrata di pero e melo.