Nel terzo inferiore degli alberi di mele bicolori a maturazione tardiva (Nicoter-Kanzi®, Scifresh-Jazz®, Braeburn, Fuji e Cripps Pink-Pink Lady®) – soprattutto se coltivate nel fondovalle – la colorazione dei frutti è spesso ridotta dalla carente irradiazione solare che li colpisce e/o dalle elevate temperature notturne. Questa circostanza ha effetti negativi sul buon successo dell’impresa, dato che gran parte delle mele non riesce a soddisfare i requisiti colorimetrici (sovraccolore) richiesti.
La situazione può essere nettamente migliorata, a seconda della varietà e della zona di coltivazione, ricorrendo ad una potatura di illuminazione, a teli riflettenti o alla sfogliatura. Per quanto riguarda i club varietali, sussiste, in genere, una marcata differenza di prezzotra i frutti di prima e seconda categoria; le operazioni richiamate quindi sono senz’altro ripagate. Prove condotte in precedenza presso il Centro di Sperimentazione Laimburg avevano accertato il potenziale della sfogliatura manuale per la varietà Nicoter-Kanzi®, tenuto anche debito conto delle marcate influenze stagionali. Per quanto concerne la sfogliatura manuale, la sfida più importante è certamente rappresentata dall’enorme impegno temporale che richiede. Osservazioni in pieno campo hanno mostrato che quest’ultimo fattore varia notevolmente in funzione dell’intensità di sfogliatura. In occasione delle nostre prove, in media, sono risultate necessarie, per una sfogliatura sufficiente, oltre 400 h/ha. La sfogliatura meccanica e/o pneumatica si propone come valido aiuto alternativo: a seconda della velocità di avanzamento, della pressione di esercizio e del numero di passaggi, consente di ottenere una sufficiente sfogliatura in meno di 8 h/ha.
A mano o meccanicamente?
In una prova sono stati messi a confronto i risultati ottenuti con una potatura di illuminazione e con una sfogliatura manuale e meccanica (impianto Nicoter-Kanzi®). La potatura di illuminazione è stata effettuata in tutte le tesi, tranne che nel testimone, circa 2 settimane prima dell’inizio della finestra di raccolta. La sfogliatura manuale e quella meccanica sono state eseguite, rispettivamente, 7 e 3 giorni prima dell’inizio della finestra di raccolta.
Le piante sono state sfogliate manualmente fino ad un’altezza di 1,5 m, eliminando solo le foglie che si trovavano nelle immediate vicinanze delle mele, mentre le foglie dei germogli di cima e presenti in zone senza frutti sono state lasciate sulla pianta. La sfogliatura meccanica ha avuto luogo con una pressione di 0,55 bar e con una velocità di avanzamento di 1 km/h. Il regolatore di flusso dell’olio che definisce la velocità di rotazione dei dischi è stato impostato sul valore 5,5. Sono stati effettuati 2 passaggi/metà pianta con sfogliatura dei terzi inferiori e centrali fino a circa 2,5 m.
La raccolta è stata eseguita in tre stacchi, con l’eccezione delle tesi 3 e 4 (due soli stacchi grazie all’ottimale colorazione dei frutti). Alla raccolta si è proceduto alla valutazione del grado di scottatura solare, distinguendo tra zona apicale e parte inferiore delle chiome. I frutti di ciascuna pianta sono stati sottoposti a cernita con macchina aziendale e, a random, sono stati analizzati i parametri di qualità organolettica (acidità, grado zuccherino, degradazione dell’amido).
Risultati su Nicoter Kanzi®
La figura 1 riporta la percentuale di sovraccolore delle diverse tesi (sono stati presi in considerazione solo i frutti con calibro maggiore di 65 mm, dato che i calibri inferiori non ricadono nei parametri di qualità Kanzi®). La resa in termini di frutti con percentuale di sovraccolore superiore al 33% è aumentata per tutte le tesi al confronto con il testimone. In questo caso bisogna ricordare che la stagione 2018 è risultata scadente dal punto di vista della colorazione delle mele, tanto che nel testimone solo il 53,3% dei frutti ha raggiunto la qualità Kanzi®. Per le due tesi sottoposte a sfogliatura l’esito è stato quasi lo stesso, con una percentuale di quasi il 90% di qualità Kanzi® (dato allineato con l’esito delle prove preliminari del 2016 e 2017).
Se si considera il numero di stacchi (Fig. 2) reso possibile dalla sfogliatura, si osserva che già in occasione del primo stacco il 50% delle mele è potuto essere raccolto. La potatura di illuminazione non ha portato, nella stagione 2018, grandi variazioni relativamente ai singoli stacchi – in media 5-7% rispetto al testimone, ma la percentuale di sovraccolore è notevolmente aumentata (70,4%).
Per tutte le tesi è stata valutata la presenza e/o l’entità di scottature solari o di stress foto-ossidativo e di eventuali danni da impatto e di ammaccature causati dalla sfogliatura meccanica, distinguendo tra parte superiore e inferiore della chioma. Per quanto riguarda l’operazione effettuata meccanicamente, al confronto con quella manuale è stato registrato un leggero incremento delle scottature solari (da 2,3 a 3,1%) rispetto al testimone (1,8%), mentre tra le tesi non sono state rilevate differenze per quanto concerne i danni da impatto e/o da ammaccature.
Dopo la raccolta, anche le caratteristiche organolettiche dei frutti (grado zuccherino, acidità e compattezza della polpa) sono state verificate, senza però riscontrare alcuna differenza significativa.
Prova su Cripps Pink Pink Lady®:
risultati con differente pressione
In questa prova condotta su Cripps Pink-Pink Lady® si è voluto verificare fino a che punto la differenza nella pressione dell’aria aveva un effetto sull’intensità di sfogliatura e di conseguenza sulla colorazione e sulla qualità dei frutti. Prima della sfogliatura tutte le tesi sono state sottoposte a potatura di illuminazione (operazione aziendale). Si è operato con 3 diverse pressioni dell’aria, mantenendo costanti la velocità di avanzamento e di rotazione dei dischi. Sono stati effettuati 2 passaggi per ciascun lato delle piante sfogliando fino ad un’altezza di circa 2,5 m. Come da prassi aziendale si sono succeduti 3 stacchi di raccolta; le mele sono state selezionate con la macchina cernitrice aziendale e i parametri di qualità interna (acidità, zucchero, degradazione dell’amido) sono stati analizzati a campione.
La percentuale di sovraccolore delle diverse tesi è riportata nella figura 3. Si riconosce chiaramente l’effetto della diversa pressione di esercizio impostata. Nel 2018 la potatura di illuminazione ha fornito soltanto il 58,1% di mele con qualità Pink-Lady®. Mentre con la sfogliatura meccanica a 0,4 bar è stato raggiunto un incremento fino al 71,6%; applicando una pressione di 0,7 bar si è arrivati al 78,1% e con 1 bar la percentuale di qualità Pink Lady® sulle mele ha toccato l’apice con l’88,8%.
Se si considera il numero di stacchi, si può concludere che già durante il primo stacco è stato possibile raccogliere il 7,8% in più di mele. Particolarmente evidente è l’effetto in occasione del terzo stacco, quando sui meli potati (illuminazione) era ancora presente il 50% dei frutti, mentre sulle tesi sfogliate era rimasto circa il 10-20% di mele in meno.
Il giorno seguente alla sfogliatura si è proceduto ad un controllo a random dell’entità di ammaccature presenti: sulla tesi sfogliata con 1,0 bar di pressione è stata osservata la presenza di lievi ammaccature superficiali; alla raccolta, però, non è stata rilevata alcuna differenza significativa tra le tesi. Lo stesso risultato (nessuna differenza significativa) è stato ottenuto relativamente ai parametri di qualità organolettica dei frutti.
Bilancio costi-benefici
A base dell’analisi costi-benefici sono stati presi i prezzi medi di liquidazione del periodo 2012-16 della cooperativa frutticola Dodiciville – 0,56 €/kg per Kanzi® e 0,78 €/kg per Pink Lady® da consumo fresco e 0,11 €/kg per le mele da industria di entrambe le varietà (prove dei requisiti qualitativi minimi). Per il calcolo della resa/ha si è tenuto conto della produzione media/pianta delle singole tesi, considerando la rispettiva densità/ha. Tutti i dati si riferiscono ad una superficie netta di 0,9 ha; ciò corrisponde, per la prova Nicoter Kanzi®, a 3.750 piante/ha (3x0,8 m) e per la prova Cripps Pink Pink Lady® a 2.479 piante/ha (3,3x1,1 m). Nelle figure 1 e 3 sono riportate le percentuali di sovraccolore delle mele di qualità standard. Per la sfogliatura manuale si sono considerate le effettive ore necessarie per l’operazione, che per il 2018 sono ammontate a 476 h/ha e un conto di 10 €/ha pari a 4.760 € totali.
Dato il passaggio doppio, per la sfogliatura meccanica si è invece tenuto conto, forfettariamente, di 16 h/ha per entrambe le prove (trattore + defogliatrice + operatore), corrispondenti a 100 €/h (costo medio di questa operazione per il 2018). L’entità dei costi complessivi delle tesi sfogliate meccanicamente è stata quindi di 1.600 €.
Si evince che già la potatura di illuminazione da sola ha portato un netto incremento della produzione di frutti di prima qualità, mentre entrambe le tesi con sfogliatura meccanica hanno comportato un aumento del ricavo di oltre 6.000 €. Gli elevati costi di manodopera per la sfogliatura manuale riducono notevolmente il ricavo.
Anche nel caso della prova su Cripps Pink Pink Lady® tutte le tesi sfogliate hanno portato un aumento di ricavo rispetto alla tesi con potatura di illuminazione. Con l’88,8% di qualità Pink-Lady® la tesi a 1,0 bar ha comportato un incremento netto del ricavo pari a 11.999 €, conseguendo così il miglior risultato in assoluto.
Conclusioni
Come già rilevato in precedenza per le varietà “premium” bicolori, il sovraccolore è un importante fattore qualitativo. Per incrementare la percentuale di colorazione e quindi migliorare la qualità dei frutti si possono applicare diversi metodi già citati in premessa: fra questi la sfogliatura meccanica si è dimostrata un metodo valido. Le prove di sfogliatura meccanica appositamente condotte dal Gruppo di ricerca sulla fisiologia frutticola del centro Sperimentazione Laimburg hanno rilevato (prova su Nicoter Kanzi®) un vantaggio in termini di tempo e una complessiva riduzione dei costi sostenuti (oltre il 50%) a vantaggio dell’operazione meccanizzata, senza osservare alcuna differenza di sovraccolore rispetto alla sfogliatura manuale.
Gli aspetti negativi, invece, sono rappresentati da una mancanza di selezione delle foglie eliminate e dall’insorgenza di eventuali danni ai frutti e alle piante, soprattutto se l’operazione viene effettuata da personale non competente. Nella prova su Cripps Pink Pink Lady®, ad esempio, sono state rinvenute – alla maggior pressione di esercizio di 1,0 bar – piccole ammaccature su frutti (anche se questi ultimi non erano più presenti alla raccolta), indizio di un possibile rischio in pieno campo.
Tutte le tesi sfogliate hanno avuto una produzione leggermente inferiore a quella del testimone, ma il calibro medio dei frutti non è stato influenzato. Una possibile motivazione di questa riduzione produttiva potrebbe essere spiegata dalla più intensa cascola, ma questa ipotesi dovrà essere avvalorata nei prossimi anni.
In definitiva, la sfogliatura meccanica del melo promette nuove possibilità di utilizzo, una maggior flessibilità e, non da ultimo, una notevole riduzione dei costi. Sussistono però, come anche per la sfogliatura manuale, fattori di rischio quali, ad esempio, il presentarsi di giornate con intensa irradiazione solare, col pericolo di scottature e colpi di calore sulle mele. Fondamentalmente, una sfogliatura – sia manuale che meccanica – effettuata in assenza di una rete antigrandine aumenta tale rischio, che nella nostra prova non c’è stato.
Altre domande ancora aperte sono rappresentate dagli effetti della sfogliatura non selettiva sul lungo periodo e comunque sulla differenziazione delle gemme per l’anno dopo. Restano ancora da ottimizzare la pressione di esercizio e l’epoca di intervento per ciascuna varietà, nonché valutare eventuali rischi dovuti alla pratica quali la rugiada o le gocce di acqua dopo una precipitazione, che possono provocare ferite sulla buccia delle mele.
Leggi l’articolo su Frutticoltura n. 8/2019
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