a coltivazione del kiwi in Campania, al pari di quando sta accadendo nelle altre regioni meridionali, sta vivendo un trend positivo, con un incremento delle superfici coltivate, in particolare per i nuovi investimenti, sulle varietà a polpa gialla.
“Il kiwi”, ci riferisce Enrico D’Aniello, Presidente della Cooperativa agricola Ortofrutticola Lanzi, i cui soci coltivano circa 60 ettari di actinidia nella provincia di Caserta, “è una specie poco sensibile alle malattie, se si fa eccezione per la batteriosi che interessa in particolar modo le cultivar a frutto giallo. Pertanto, richiede interventi di difesa nettamente minori rispetto a pomacee e drupacee in genere; in alcuni ambienti diventa anche semplice seguire i disciplinari per la produzione biologica e la qualità delle produzioni campane è eccellente”.
Si tratta di una coltivazione che presenta diversi vantaggi rispetto ad altre specie. “Oltre ad avere un impatto ambientale ridotto”, aggiunge il frutticoltore, “si raccoglie in un periodo in cui non ci sono particolari impegni colturali per altre specie e i frutti si conservano a lungo se adeguamenti gestiti”.
I nuovi impianti sono quasi tutti destinati ad ospitare le varietà a frutto giallo. “Il motivo principale che spinge i frutticoltori a preferire su questa tipologia”, spiega D’Aniello, “è connesso alle buone e costanti quotazioni spuntate dal frutto giallo negli ultimi anni, collocato soprattutto su alcuni mercati esteri che ne apprezzano le caratteristiche. Il mercato del kiwi giallo, a differenza di quello verde, non è libero e le varietà in commercio sono proprietà di alcuni Consorzi che ne detengono il brevetto e consentono solo coltivazioni programmate”. I Consorzi che detengono i brevetti delle varietà autorizzano alla coltivazione solo una certa quantità di superficie.
Leggi l’articolo completo su Frutticoltura n. 10/2016 L’Edicola di Frutticoltura