In netto ribasso le quotazioni dei prodotti ortofrutticoli. L’offerta sta arrivando abbondantissima, la domanda non ha un tono formidabile: il risultato è un forte ridimensionamento dei prezzi con discese anche a precipizio.
Molto marcata la riduzione di prezzo per gli articoli stagionali come le fragole e gli asparagi. Il lunedì 18 le fragole del Centro Nord sono scese fino a 1 €/kg – dalla drastica riduzione si salvano solo i prodotti extra del Sud (le Candonga possono, in casi rari, arrivare a 2 €/kg). Mezzo euro in meno per ogni kg di asparagi – l’offerta è al suo massimo anche nelle aree produttive del Nord. Netta la riduzione dei prezzi delle lattughe – ancora più marcata quella delle indivie, l’offerta è veramente abbondante.
In basso anche le solanacee: leggera riduzione per le melanzane ovali, evidente ribasso per i pomodori ciliegini e insalatari, marcata perdita per i peperoni e i pomodori a grappolo.
Completamente ridimensionato il prezzo dei radicchi tondi. Per i meloni la situazione appare confusa: dalle zone di produzione ci si attende prezzi elevati che sono invece attribuiti a poche partite di prodotto di elevatissima qualità. Oltre a Mundial vi è già una buona offerta di Magenta e Proteo – lunedì 18 il prezzo medio sui mercati è stato di 1,50/1,80 €/kg – ma in settimana ci si attende un ulteriore forte ribasso. Molto variabile anche il prezzo delle ciliegie, per le quali si incrociano diverse provenienze: prevale la Spagna, seguono la Puglia e le prime raccolte del Nord. Bene le prime albicocche Ninfa, anche se la concorrenza spagnola è veramente forte e propone nuove varietà.
Le pesche italiane sono poche e il mercato è in mano ancora una volta agli spagnoli, che esportano massivamente (le pezzature grosse anche oltre 4 €/kg). In conclusione: se la distribuzione al dettaglio (in particolare la gdo) approfitterà della forte riduzione delle quotazioni proponendo prezzi popolari ci si può attendere un risveglio della domanda. Al contrario la situazione sembra farsi grigia.