Sono prevalentemente uomini, provenienti dalle grandi città e più dal Centro-Sud e Isole che non dal Nord, hanno una scolarità elevata e sono soprattutto in coppia senza figli. I 25-30enni prevalgono sui 19-24enni. Per il 45% degli intervistati l’agricoltura non è solo tradizione, ma può esprimere innovazione grazie al contributo delle giovani leve. Crescono le iscrizioni non solo alle facoltà di scienze agrarie, forestali e alimentari (+2,9% sul 2011/2012), ma anche agli istituti tecnici in agraria, agroalimentare e agroindustria (+25% nell’ultimo triennio). Non a caso, gli occupati under 35 in agricoltura sono aumentati del 9%.
I giovani coinvolti nella ricerca “Il mondo dei giovani e l’agricoltura”*, che la società di ricerche SWG ha svolto per conto di Pink Lady Europe, vedono nell’attività agricola un’opportunità di fare impresa in modo innovativo, valorizzando il territorio e portando nuove idee e competenze a un comparto che promette sviluppo economico e sostenibile. Un approccio coerente con la filosofia alla base della filiera della mela Pink Lady®.
Qualche dato di inquadramento del settore prima di analizzare i dati della ricerca. Lo scorso anno le aziende agricole italiane erano circa 1,5 milioni e occupavano quasi un milione di unità di lavoro. La produzione si è attestata sui 53 miliardi di euro, per un valore aggiunto di 29 miliardi di euro. È in forte aumento (+48,4%) il numero di aziende le multifunzionali, impegnate in attività connesse all’agricoltura. Trend positivo anche per le aziende che puntano su produzioni bio per le coltivazioni e gli allevamenti.
In Italia giovani imprenditori guidano il 5% delle aziende agricole: allinearsi alla media europea, pari all’8%, appare un obiettivo raggiungibile. Il nostro è un sistema caratterizzato da unità di piccole dimensioni: l’80,7% delle aziende impiega meno di un’unità di lavoro, l’88,6% fattura meno di 50.000 euro l’anno, mentre il 96,7% è costituito da aziende individuali e il 97,5% è a conduzione diretta.
Tra le principali motivazioni che spingono i giovani a intraprendere un’attività nel settore agricolo, se la ricerca SWG evidenzia innanzitutto la possibilità di trovare lavoro più facilmente, meritano tuttavia una sottolineatura gli altri tre fattori più segnalati dagli intervistati: l’opportunità di fare impresa con modalità diverse da quelle tradizionali; il contatto con la natura e la possibilità di innovare senza tradire il valore della sostenibilità.
Pink Lady®: il successo di una filiera equo-solidale
Se questa è la “fotografia” che emerge dalla ricerca, gli agricoltori di Pink Lady Europe possono trarne stimoli confortanti: la strada che hanno intrapreso appare coerente con le convinzioni e i desideri dei giovani intervistati. Infatti, quella implementata dall’associazione, cui aderiscono solo in Italia quasi 2.000 aziende agricole di piccole dimensioni in zone di produzione tradizionali, è una filiera produttiva equo-solidale che si basa su un modello sostenibile e valorizza frutteti a misura d’uomo, regolarmente curati e rinnovati a salvaguardia del patrimonio e dei paesaggi locali. A livello europeo, la produzione di Pink Lady® assicura circa 10.000 posti di lavori diretti, senza contare l’indotto.
La mela Pink Lady® rispetta i tempi della natura, tanto che occorrono 7 mesi, da aprile a novembre, perché maturi pienamente: è la prima a fiorire e l’ultima a essere raccolta. Nei centri di condizionamento la raccolta in tre passaggi e la selezione sono ancora manuali per individuare e valorizzare solo i frutti a perfetta maturazione. Il 100% della produzione – scarti esclusi – è destinato al consumo alimentare fresco o industriale, con una minima incidenza di sprechi. Tutti i 100 centri di condizionamento certificati adottano programmi di riduzione di energia, utilizzo degli imballi in cartone e scarti della frutta.
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