Va peggio la frutta delle orticole, ma i consumi comunque flettono. Il mercato, l’Italia, oltre che in crisi, è maturo.
Naturitalia cambia allora strategia e per stimolare i consumi lancia una campagna di comunicazione a base di...agricoltori. Donne e uomini, giovani o meno, saranno i testimonial di “Passioni radicate”. A contatto diretto con i consumatori fra gli scaffali della grande distribuzione, quella italiana specifica Augusto Renella responsabile marketing di Naturitalia. Quella, continua, «che valorizzerà i prodotti freschi con ricarichi accettabili». Catene con le quali «siamo in fase dialogante».
Missione, conquistare il consumatore raccontando la propria attività legata alla terra, il legame con il territorio e la storia: “lo coltivo io, proviene dal mio podere, è la filiera del mio filare” sono i messaggi guida. «Chi meglio del produttore può raccontare e trasmettere il valore dei propri prodotti? O trasmettere la passione legata a questo mondo?» commenta Renella alle prese con i comportamenti d’acquisto che cambiano. I consumatori, oltre a comprare meno, cambiano spesso insegna e inseguono le offerte (ormai nella gdo un prodotto su tre è venduto in promozione). «Anche questo è un effetto della crisi: alla spesa viene dedicato più tempo per capire e valutare il prodotto. Oggi i gli acquirenti hanno bisogno di essere trattati da consumatori intelligenti e informati».
Avvio previsto a luglio, a partire dalla gdo di grandi centri cittadini dell’Emilia-Romagna e alcune importanti località turistiche. Dai prodotti estivi, pesche e nettarine, si passerà, nell’autunno-inverno, a pere, kiwi e patate prodotti di punta della gamma Naturitalia. Il gruppo, che produce complessivamente 420mila t di ortofrutta (85% a produzione integrata, 10% convenzionale e 5% biologica), affiancherà alla comunicazione a base di produttori in carne e ossa un’icona, “Gigi filare”, cui è già associato un sito internet dove Gigi è “sempre pronto a spiegare” di tutto: dalle attività della campagna di comunicazione all’andamento della campagna vera e propria.
Infine l’estero dove si sposterà la campagna in una seconda fase perché «i nostri prodotti hanno riscontrato un successo crescente in Germania, ma anche in Asia, Middle East ed Est europeo – ha detto Gabriele Ferri, direttore generale di Naturitalia–. Le private label non sono l’unica strada per arrivare al consumatore».
Presenti al lancio del progetto anche due dei tanti testimonial agricoli, Ramona Bandini di Argenta (Fe) che produce mele e kiwi e Costantino Pellati di Sabbioncello San Pietro (Fe) produttore di pere e mele, entrambi aderenti a Patfruit.
Ramona è già entrata (o nata) nella parte: «Siamo i primi consumatori di quello che produciamo». Preferisce vendere nella gdo o in vendita diretta? «Sono canali che si complementano a vicenda. La vendita diretta va bene per alcuni prodotti e per quantità limitate: non tutto si può vendere direttamente nemmeno con 10 ha di frutteto» conclude.
Allegati
- Scarica il file: La frutta spiegata dai produttori