È arrivata l'autorizzazione da parte del Ministero della transizione ecologica al rilascio del Ganaspis brasiliensis per la lotta bio alla Drosophila suzukii, il moscerino asiatico nemico del ciliegio e dei piccoli frutti.
Le regioni che hanno ottenuto l'autorizzazione accanto alle Province autonome di Trento e Bolzano sono: Veneto, Val d'Aosta, Piemonte, Emilia Romagna, Campania, Sicilia e Puglia.
Chimica inefficace
L’arrivo di questa specie aliena ha rivoluzionato le strategie di difesa delle colture colpite, aumentando il numero di trattamenti insetticidi necessari per contenerne le infestazioni, specialmente per le cultivar a raccolta più tardiva. I problemi, infatti, si hanno soprattutto in prossimità dell’epoca di maturazione della frutta aggravati dalle le continue reinfestazioni provenienti dall’esterno del campo, dalla durata del periodo di raccolta e dalla compresenza sul territorio di numerose colture e varietà ospiti che fungono da serbatoio di infestazione. Tutti questi fattori limitano notevolmente l’efficacia e la capacità di contenimento dei trattamenti chimici.
Negli ultimi tempi, quando la difesa chimica tradizionale fa fatica a proteggere la produzione dalle nuove specie aliene invasive, si ricorre sempre più di frequente alla lotta biologica. Analogamente a quanto è successo con la cimice asiatica, anche per il controllo D. suzukii si è intrapresa questa strada valutando che l’individuazione e la successiva introduzione di un agente di controllo biologico (ACB) specifico siano l’unica possibilità per ridurre le popolazioni del fitofago a livello territoriale, consentendone un controllo efficace con i mezzi già a disposizione, riducendo il ricorso al mezzo chimico ed allentando la pressione sugli agricoltori. Nella ricerca di un ACB all’inizio ci si è orientati sulle specie autoctone, in particolare su Trichopria drosophilae, un imenottero parassitoide autoctono che aveva dimostrato di potere utilizzare come ospite anche il moscerino esotico. Dopo che le prime sperimentazioni hanno mostrato che, da sola, questa specie non riesce a contenere efficacemente le popolazioni della Drosophila, si è cominciato a guardare fuori dall’Europa, puntando lo sguardo sulle zone dell’Estremo Oriente (Cina, Corea del sud e Giappone) da cui proviene il moscerino esotico. Dopo una lunga serie di studi preliminari si è individuato Ganaspis brasiliensis, un microimenottero che nei luoghi di origine parassitizza le larve del moscerino asiatico e ha dimostrato una elevata specificità e una elevata efficacia nella sua azione di contenimento.
Un lungo e articolato iter prima del via libera ufficiale
Per ottenere l’autorizzazione all’introduzione di questo ACB per la lotta bio alla Drosophila in Italia, è stato fondamentale il lavoro preparatorio svolto dalla Fondazione Edmund Mach che ha allevato nei suoi laboratori di quarantena una popolazione del parassitoide raccogliendo le informazioni necessarie sulla biologia e valutando il suo impatto sui nostri ecosistemi in caso di liberazione sul territorio. Le informazioni raccolte sono confluite in uno studio del rischio che è stata la base scientifica con cui il Ministero della Transizione Ecologica ha concesso l’autorizzazione al rilascio di G. brasiliensis.
Le sette regioni e due province autonome di Trento e Bolzano partecipanti al gruppo nazionale per il lancio dell'antagonista hanno sottoscritto e inviato il 7 maggio la domanda di rilascio al MITE, unitamente allo studio del rischio. L'iter ha previsto un passaggio all'Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (ISPRA), alle agenzie di protezione ambientale regionali e provinciali (ARPA e APPA) ed infine ai Ministeri dell'ambiente e agricoltura.
Il programma dei lanci per la lotta bio alla Drosophila
Gli allevamenti di G. brasiliensis alla FEM contano migliaia di esemplari con una produzione mensile di oltre 7000 individui.
Il protocollo per la lotta bio alla Drosophila prevede che, ogni anno, i parassitoidi forniti nella quasi totalità da FEM, vengano rilasciati attraverso tre lanci consecutivi (100 femmine e 100 maschi/sito/lancio), programmati a distanza di circa 20 giorni l’uno dall’altro. Di norma si dovrebbe cominciare a maggio, in coincidenza con la maturazione del ciliegio, ma in questo primo anno visto che l’autorizzazione è arrivata soltanto a fine agosto, ci si concentrerà su more, prugnoli e altre bacche presenti sulla vegetazione spontanea e attaccate dal moscerino. Su questi frutti, infatti, verranno eseguiti i rilievi previsti dal protocollo per verificare l’insediamento del G. brasiliensis ma anche i suoi eventuali effetti su specie non target.
A seguito dei rilasci del parassitoide è previsto un programma di monitoraggio pluriennale per valutarne in sicurezza gli eventuali impatti sugli ecosistemi locali e l'efficacia nei confronti della Drosophila suzukii. Gli esiti del piano di monitoraggio e una dettagliata relazione saranno trasmessi al Ministero entro il mese di dicembre 2021.