Innovazione, ricerca, tecnologie, novità sulle varietà melicole e sulle nuove tecniche di produzione, selezione e conservazione dei prodotti sono stati i principali temi emersi a Interpoma 2024, a Bolzano dal 21 al 23 novembre scorsi. La manifestazione, giunta alla 13ª edizione, ha fatto registrare 16mila visitatori e la presenza di 400 espositori giunti da oltre 60 Paesi. Parallelamente all’approfondimento dei temi delle tecnologie genetiche e della digitalizzazione trattati all’Interpoma Congress, il passaggio fra gli stand ha permesso di comprendere quali siano le attuali preoccupazioni dei frutticoltori e di cogliere l’abbondanza di soluzioni tecniche a servizio delle aziende melicole.
Le principali problematiche emerse dall’osservazione e dal dialogo con aziende agricole e fornitori di mezzi e servizi riguardano la scelta varietale (quale varietà piantare o rinnovare), la disponibilità di manodopera qualificata per lo svolgimento di operazioni importanti come potatura, diradamento e raccolta (come sostituire parzialmente o totalmente la manodopera con mezzi meccanici per determinate operazioni), la necessità di un supporto tecnico all’agricoltore per poter prendere le corrette decisioni (assistenza tecnica qualificata e supporto dell’intelligenza artificiale), la disponibilità di principi attivi efficaci a seguito delle revisioni delle liste dopo i tagli passati e futuri a livello comunitario (nuovi principi attivi, di origine chimica o naturale, operazioni meccaniche per il controllo delle infestanti al posto del diserbo chimico), l’aumento dei costi delle polizze assicurative (come ottenere polizze adeguate per costo e per coperture assicurative), la preoccupazione per gli eventi atmosferici improvvisi e violenti (quali sistemi di difesa attiva installare).
Scelta varietale e nuove tecniche genetiche
Al fine di rispondere alla domanda relativa alla programmazione di nuovi impianti, le risposte fornite dalla genetica e dai vivaisti, in coerenza con le tendenze e di mercato – espresse dai manager delle Organizzazioni di Produttori – esprimono indicazioni verso varietà caratterizzate da lunga conservabilità, colore intenso e vivace, equilibrio tra componente zuccherina, acidica ed aromatica capace di soddisfare il palato del consumatore.
Accanto alle classiche varietà tradizionali (Golden e Red Delicious, Fuji, Granny Smith e Gala), sono proposte varietà con periodo di raccolta medio tardivo (da metà settembre in avanti), bicolori, molto produttive. L’agricoltore ha oggi a disposizione una gamma di varietà che può coprire un periodo di raccolta che va da metà agosto fino a metà novembre, potendo così gestire in modo equilibrato la campagna di raccolta, senza picchi di manodopera e con distribuzione costante dei carichi di lavoro. Per l’agricoltore importanti fattori sono la produzione costante in termini quantitativi e la raccolta di frutti omogenei. Il cambio di passo si è avuto con l’introduzione di varietà “club”, la cui gestione è in mano a organizzazioni dedicate, capaci di contingentare i volumi prodotti e commercializzati, garantendo un adeguato rapporto fra domanda ed offerta, con conseguente mantenimento di soddisfacenti valori di remunerazione per i produttori.
La ricerca genetica e la produzione vivaistica propongono, quindi, accanto all’apripista varietà Pink Lady altre varietà come Sweettango, Red Pop, Kanzi, Envy, Cosmic Crisp, Inored Story, Tessa, Crimson Snow, Giga, Joya, Kissabel (a polpa rossa). Le proposte relative all’assetto varietale, da una parte permettono all’agricoltore di gestire in modo razionale il periodo di raccolta, dall’altro facilitano l’attività di commercializzazione delle Organizzazioni di Produttori mettendo a disposizione varietà capaci di essere conservate per dodici mesi senza perdere croccantezza e serbevolezza.
Un altro aspetto molto ricercato è la resistenza alla ticchiolatura. In questo le nuove tecniche genomiche giocano un ruolo determinante. Thomas Letschka, responsabile dell’Istituto di chimica agraria e qualità alimentare di Laimburg, all’Interpoma Congress ne ha sottolineato l’importanza per la selezione varietale: «tecnologie avanzate come la ‘forbice molecolare’ Crispr/Cas aprono le porte a un’agricoltura più sostenibile. Lo sviluppo di colture più resistenti e robuste può, ad esempio, ridurre l’uso di fitofarmaci, migliorare l’efficienza nell’utilizzo del suolo e minimizzare le perdite di raccolto dovute alla siccità. Il nostro obiettivo è quello di sfruttare il potenziale di questi nuovi metodi di selezione, senza minimizzare i rischi e le preoccupazioni che essi comportano». Le mele Arctic®, sviluppate in Canada e commercializzate in Nord America, rappresentano il primo esempio di mele geneticamente modificate disponibili sul mercato. Grazie alla disattivazione dei geni responsabili dell’ossidazione non si scuriscono dopo il taglio, mantenendo freschezza e aspetto per ore.
Macchine per la gestione del meleto a Interpoma
Si è percepita anche una costante difficoltà nel reperimento di manodopera per le operazioni specializzate (potatura diradamento) ma anche per quelle più generiche come la raccolta. Alcune ditte fornitrici di mezzi meccanici hanno proposto soluzioni interessanti. Ad esempio, Italpollina (attraverso una società di servizi – HortuService) propone una flotta di droni di notevoli dimensioni per la distribuzione – l’unica ammessa al momento dalla legislazione italiana – di prodotti per la fertilizzazione, compresa del servizio di guida e di distribuzione. Alcune società come la GoTrack polacca propongono l’installazione sulle trattrici di sistemi di guida autonomi senza conduttore, capaci di gestire in autonomia le operazioni di distribuzione dei fitofarmaci e fertilizzanti e di lavorazione/gestione del cotico erboso nell’interfila. Altre soluzioni proposte per il diserbo meccanico sono i dischi rotanti (Windegger, Vimas) e trince interceppo a spaghi (Falconero).
Numerose le soluzioni per la gestione della raccolta e del trasporto dei bins in campo: piattaforme semoventi, alcune a guida autonoma ed alimentazione elettrica (Compact, Samatec, Tecnofruit) e carrellini portabins elettrici con ruote grandi per favorire l’aderenza e la mobilità (Harter, Windegger). Molto articolata la proposta per la gestione della parete vegetale con l’introduzione di grosse ventole per il diradamento e la sfogliatura del melo (Olmi), capaci di adattarsi alle diverse taglie delle piante e di posizionamento dei filari.
La proposta di una particolare forma di allevamento per il melo, avanzata dalla Fondazione Edmund Mach, è risultata significativa: la forma di allevamento degli astoni di melo a guyot permette di ottimizzare le pratiche agronomiche inclusi i trattamenti. In questo modo le piante possono essere gestite completamente da terra, senza rinunciare a qualità e quantità delle produzioni.
Prodotti dal campo al post raccolta
Le problematiche più significative sono legate alla comparsa di nuovi patogeni in campo (alcuni ceppi eziologici di ticchiolatura, patologie fungine a fine raccolta come la Glomerella) a fianco della recrudescenza di più datate manifestazioni patologiche come gli “scopazzi” del melo. L’esclusione di alcuni principi attivi dalle liste di quelli ammessi a livello europeo costringe le aziende fornitrici a elaborare nuove formulazioni, di cui si sono potute osservare apprezzabili proposte in fiera. Anche le soluzioni per il controllo delle infestanti devono tener conto della restrizione legislative di alcuni principi attivi diserbanti.
In campo le fasi da monitorare e da gestire si susseguono dal germogliamento in poi. Durante la fioritura, ad esempio, il rischio maggiore è quello di avere una fioritura troppo prolungata per effetto del clima, causando un’apertura disomogenea dei fiori, con allegagione imperfetta, perdita di produzione e raccolta scalare; è necessario sostenere il metabolismo della pianta uniformando lo sviluppo dei fiori. Per aumentare il calibro, la dimensione, la qualità e la colorazione dei frutti dei frutti sono proposte diverse linee tecniche e posizionamento dei prodotti fertilizzanti, a base di amminoacidi e microelementi (ad esempio la linea tecnica proposta da Biolchim).
Fondamentale anche la gestione della fase post raccolta. Le società Retader e Xeda Italia tra gli interventi atti a rallentare i processi di maturazione e per impedire lo sviluppo di patologie fungine in cella suggeriscono le seguenti attività: termoterapia, applicazione di fungicidi post raccolta, applicazione di 1-Mcp, ceratura delle mele e assorbimento dell’etilene.
Gestione del rischio e difesa attiva
Per quanto riguarda le gestione del rischio, attraverso la sottoscrizione di polizze assicurative adeguate, i Consorzi di difesa di Trento e Bolzano, con l’appoggio di strutture interne specializzate, propongono soluzioni miste pubblico private al fine di abbassare i premi assicurativi, tenendo conto dei problemi legati al cambiamento climatico e quindi usare dei modelli previsionali per stabilire l’intensità del rischio, con polizze flessibili e differenziate in funzione dell’intensità del rischio, al fine di rendere il costo più sopportabile e sostenibile da parte dei produttori.
Relativamente alla difesa attiva dagli eventi atmosferici si sono potute osservare alcune proposte come il posizionamento di ventoloni in campo per il rimescolamento delle masse di aria (Aria, Pellenc) e sistemi di copertura e di protezione (Frustar, Khuen Fruitprotection).
Particolare interesse ha destato la soluzione tecnica di installare un impianto fotovoltaico per la produzione di energia elettrica con pannelli sopra i filari di colture specializzate, come melo e piccoli frutti. Il sistema agrivoltaico proposto dalla ditta svizzera Insolight, con l’adozione di pannelli semitrasparenti e integrazione con i diversi sistemi di protezione (reti antigrandine, antiinsetto ed antipioggia) combina protezione delle colture, incremento della resa economica del frutteto attraverso la produzione di energia, mantenimento di adeguati livelli di quantità e qualità delle produzioni.
Intelligenza artificiale nel meleto
Sono state osservate proposte relative a soluzioni di Intelligenza Artificiale applicate alla gestione del frutteto per gestire in tempo reale grandi quantità di dati e quindi programmare gli adeguati interventi in campo.
Tra le tecnologie, sono degne di nota i sensori fogliari “fyllo clip” per la misura dello stress idrico a livello fogliare proposto dal Centro di Sperimentazione Laimburg (Bolzano); i sensori per la misura dell’umidità del suolo (dendrometri) proposti da diverse società specializzate; alcuni sistemi per la visione artificiale del frutteto e del prodotto in pianta, al fine di effettuare stime di produzione in quantità, calibro e colore; infine sistemi automatici per la rilevazione delle avversità (funghi patogeni e insetti dannosi).
Per la gestione della fase di post raccolta, dalla conservazione al confezionamento ed alla predisposizione per la vendita e spedizione, molto interessante si è rivelato il progetto Hippa, coordinato dal Centro di Sperimentazione Laimburg, che ha la finalità di riconoscere precocemente i danni fisiologici delle mele senza dover ricorrere all’intervento umano. La tecnica applicata è quella dell’ “imaging iperspettrale”, capace di raccogliere informazioni nell’ambito dello spettro non visibile. Queste informazioni, relazionate con frutti che nel tempo possono sviluppare patologie o fisiopatie, permetterà di capire quali frutti potrebbero potenzialmente non essere in grado di sopportare lunghi periodi di frigoconservazione in modo soddisfacente.
Queste elencate sono solo alcune delle novità tecniche proposte dalle aziende e osservate agli stand in fiera per migliorare la produzione e la commercializzazione di mele di qualità.
Tecnologie premiate all’Interpoma awards
SporeScout è un sistema di intelligenza basato sull'IoT che combina avanzate tecnologie di microscopia robotica, visione artificiale e intelligenza artificiale per un monitoraggio e una diagnosi precisi e precoci delle malattie fungine
Agromanager è una piattaforma digitale efficiente per svolgere una varietà di compiti legati alla gestione aziendale agricola, grazie a un'infrastruttura ICT innovativa.
Trapview è un nuovo strumento di supporto alla protezione delle colture che offre monitoraggio e previsione della presenza di insetti dannosi nei meleti.