La produzione italiana di mele raggiunge 2.350.629 t, in crescita del 8% rispetto al 2023. La produzione del mercato fresco si assesta a 2.018.378 t, in aumento del 7% rispetto alla precedente stagione. Sono i dati comunicati da Assomela a seguito del consueto incontro del Comitato Marketing tra i consorzi associati, che ha avuto l’obiettivo di esaminare i dati consolidati della stagione commerciale 2024/2025 e l’andamento del mercato di mele italiane.
Analizzando i dati, il Presidente di Assomela Ennio Magnani commenta così: «A fronte di un aumento di produzione a livello italiano, abbiamo una significativa contrazione sul totale europeo, nonostante numeri ancora non definitivi. Ma questa situazione appare chiara, vedendo come le vendite in dicembre siano state ottime, di molto superiori all’anno precedente, e considerando che nell’ultima stagione, circa i 2/3 delle mele italiane esportate sono rimaste in Europa. La situazione lascia ben sperare per la stagione, nonostante le difficoltà che i produttori ogni giorno sono chiamati ad affrontare a causa del cambiamento climatico, e davanti alle sfide legate all’instabilità geopolitica».
Produzione regionale, biologica e varietà club
A livello regionale, l’Alto Adige si porta a 1.041.064 t, in incremento del 3% rispetto al 2023, mentre la produzione del Trentino cala leggermente del -2% a 477.771 t. In Piemonte si segna un aumento del 17% rispetto al 2023, arrivando a 295.173 t. Per il Veneto si rileva una ripresa dell’offerta e un incremento del 43% dopo il minimo storico dell’anno precedente causato da episodi frequenti di gelate e grandine.
In Emilia-Romagna la situazione è positiva con una produzione in crescita del 14%. Il Friuli-Venezia Giulia è stabile con un consuntivo in aumento del 5% mentre la Lombardia segna un calo del -16% sul 2023.
Il prodotto biologico, che arriva a 189.993 t di produzione per l’Italia è in ripresa del 13% rispetto al minimo storico segnato nel 2023. Per la nuova campagna commerciale del biologico si rileva ottimismo per una stagione stabile e regolare.
A livello varietale la produzione di Golden Delicious cala del 6% sul 2023 mentre le giacenze al 1° gennaio sono inferiori dell’-8% rispetto all’anno precedente e -4% della media degli ultimi cinque anni. Il consuntivo di Red delicious invece vede una ripresa del 14% dal mimino storico del 2023, arrivando a 199.256 t. La produzione di Gala rimane in linea degli anni precedenti e con una giacenza inferiore del -1% sul 2023, così come la varietà Fuji che segna una produzione di 162.666 t (+4% sul 2023) e una giacenza di 88.822 t, inferiore del -6% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Si conferma un andamento in crescita per il gruppo delle nuove varietà club, che raggiungono una produzione di oltre 262.000 t, segnando un incremento del 17% rispetto allo scorso anno.
Mercato ricettivo ed export buono verso l'Ue
« Un andamento positivo anche per la Gala con vendite in dicembre superiori del 25% rispetto alla media degli ultimi cinque anni. Per tutte le varietà si conferma una generale ottima qualità del prodotto, nonostante le condizioni climatiche sfavorevoli dello scorso autunno con le piogge eccessive durante il periodo della raccolta di alcune varietà.
L’export verso i mercati Ue è partito in maniera fluida, e fa da contraltare rispetto alla situazione globale, che resta invece complessa dal punto di vista logistico, anche se sempre di forte interesse e buone soddisfazioni.
Da fonti Ismea, infatti, si evince che rispetto al totale di mele italiane esportate, circa il 70% sono destinate al mercato europeo.
In attesa di un aggiornamento ufficiale e definitivo rispetto alle previsioni di produzione estive a livello Ue, il contesto europeo sembra ormai orientarsi verso un volume di prodotto in riduzione e permetterà quindi ai produttori di mele italiane di procedere con ottimismo, affrontando un mercato più equilibrato rispetto alla stagione precedente.