Ortofrutta italiana alle prese con le fiere: Fruit Logistica insegna

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stand in fiera
Berlino si conferma l’appuntamento cardine per il settore ortofrutticolo europeo e mentre la Spagna punta su Fruit Attraction, in Italia si dibatte su iniziative parallele, che rischiano di farsi ombra a vicenda.

Dopo l’edizione 2016 del Fruit Logistica a Berlino, vanno doverosamente fatte alcune riflessioni. Il “contest” è sempre lo stesso, ben organizzato, con eventi di primo piano, con la solita grande affluenza di visitatori, tanti curiosi, ma soprattutto addetti al “trading”. C’è chi vende, chi compra, ma l’importante è essere presenti. L’esposizione tedesca consolida la sua leadership tra gli eventi di settore nel continente (con buona pace per la spagnola Fruit Attraction e per le incerte velleità italiane di voler moltiplicare gli eventi fieristici, spesso motivate da incomprensibili campanilismi).
I dati ufficiali parlano di 70 mila presenze, 2.800 espositori da 84 Paesi, 65 mila “buyer” e operatori professionali di 135 nazionalità e, come sempre, tanta Italia, presente alla fiera con oltre 450 imprese ortofrutticole. Un’Italia che ha ben figurato in termini di potenzialità produttive e di offerta commerciale (e anche di visitatori interessati vista l’affluenza massiccia e costante che si è registrata negli stand del “made in Italy”), ma che, come al solito, non riesce a presentarsi unita al resto del mondo, salvo le più importanti organizzazioni di produttori capaci di fare sistema. In tal senso, l’Emilia-Romagna e il CSO, con i propri associati, sono stati tra i pochi a dare l’ennesimo esempio di una capacità italiana propositiva e diversa, proiettata verso un futuro che cambia, ma che presuppone soprattutto organizzazione e leadership.
È mancata ancora una volta la presenza del Ministro Martina, che ha ritenuto più utile inaugurare la concomitante Fieragricola a Verona, ma Fruit Logistica si conferma l’evento di punta per l’ortofrutticoltura mondiale, la principale occasione per presentare novità, incontrare fornitori e clienti, cogliere prospettive e opportunità per il futuro. Per le migliaia di operatori italiani che hanno partecipato alla rassegna berlinese in veste di espositori o visitatori, il rientro a casa, nel brulicante caos dei taxi color caffellatte, è avvenuto con la consapevolezza che quello di Berlino resta il principale appuntamento di settore, senza ombre di crisi, vista la palese soddisfazione di chi cerca visibilità, business, nuove opportunità, oppure approfitta per concentrare gli incontri con fornitori e clienti riducendo trasferte e costi.
La presenza italiana ha dimostrato di sapersi distinguere dalla massa: unioni di produttori, regioni e Centri all’ingrosso tutto sommato hanno ben figurato, ma è evidente ancora lo scarso livello di aggregazione che, anche in questi contesti, ben riflette uno dei limiti del sistema ortofrutticolo italiano. Da questo punto di vista un bell’esempio l’hanno dato Paesi come l’Olanda e tutti quelli dell’America Latina, concentrati in spazi ampi, ma vicini, dove si esaltavano le diversità, ma anche l’origine comune. Dispersiva e apparentemente non coesa anche la presenza delle realtà spagnole, frammentate su base regionale in padiglioni diversi.
Fruit Logistica, come sempre, è stato anche momento di presentazioni e anteprime; quest’anno due eventi hanno caratterizzato la presenza italiana: Fruit & Veg Experience, presentato dall’ICE, dove il Sud diventerà protagonista con gli straordinari prodotti ortofrutticoli di Sicilia, Campania, Puglia e Calabria, e la presentazione ufficiale da parte del Mipaaf e del Crea, sempre presso l’area Italy, del Programma Ue “Frutta nelle Scuole”, importante opportunità per la società e il modello agricolo italiano. Questo Progetto, ri-approvato dalla Commissione Agricoltura del Parlamento europeo, metterà a disposizione dell’Italia quasi 17 milioni di € l’anno per i prossimi sei anni finalizzati alla distribuzione gratuita di frutta e verdura nelle scuole primarie, al fine di sostenerne l’educazione al consumo e avvicinare i più giovani ai prodotti agricoli e alla loro origine.
E l’Italia?
La telenovela dedicata alle Fiere italiane del settore ortofrutticolo continua: quante, quando, dove?
Sebbene fosse stata paventata la bienalizzazione, Macfrut è stato confermato anche per il 2016 (quest’anno dal 14 al 16 settembre a Rimini), mentre dal 2017 verrà anticipata al mese di maggio (dal 10 al 12). Anche Verona è tornata alla ribalta con grandi ambizioni proponendo Fruit & Veg System, in programma dal 4 al 6 maggio 2016. Milano, poi, ha già annunciato la prossima edizione di Fruit Innovation nel 2017 in concomitanza con Tuttofood (8-11 maggio; riusciremo a visitarle tutte nello stesso mese?). Tutte si candidano a diventare punto di riferimento per il sistema fieristico ortofrutticolo e dei settori derivati, al fine di riportare l’Italia all’altezza della situazione e al rilievo che merita in campo internazionale, visto che da molti anni risulta il principale Paese espositore a Fruit Logistica.
La frammentazione che caratterizza il sistema ortofrutticolo italiano evidentemente contagia anche gli eventi fieristici, se è vero che non due, bensì tre dovrebbero essere, almeno negli intenti degli organizzatori, le manifestazioni dedicate al settore. Certo fantasia e vivacità non ci mancano; Expo ha dimostrato che siamo anche capaci di organizzare grandi manifestazioni, ma non si capisce se tutti cerchino un posto al sole o se davvero la questione sia quella della rappresentanza e rappresentatività reale di un sistema, col rischio di farsi concorrenza nei confronti di espositori e visitatori.
Macfrut, alla ricerca di conferme, punta sull’estero
Si propone come vetrina dell’ortofrutta italiana, ma con un respiro sempre più internazionale, la storica kermesse romagnola svoltasi nel 2015 a Rimini, abbandonando la storica sede di Cesena dopo oltre 30 anni (trasferimento accompagnato da non poche polemiche). L’ultima edizione, definita dal comitato organizzatore “la migliore di tutta la sua lunga storia”, ha fatto registrare numeri in ripresa, con circa 33.000 metri quadrati occupati da oltre 1.000 espositori, di cui il 20% straniero e con oltre 30 Stati rappresentati, tra i quali, e per la prima volta oltre i propri confini, l’Iran mentre la Repubblica dominicana è stato il Paese ospite d’onore. Superata la soglia dei 39.000 visitatori. L’evento è stato contornato da professional tour, show coking, il premio innovazione e convegni di vario interesse. La Fiera ha accolto anche ‘Flora trade show’, salone internazionale del florovivaismo e del paesaggio, nel tentativo di allargare i settori da rappresentare ed ingolosire così nuovi operatori/visitatori. L’impulso fatto registrare da Macfrut 2015, probabilmente frutto anche della nuova location che ha convinto qualche operatore scettico ed invogliato nuovi operatori internazionali, testimonia come anche l’Italia possa reclamare il suo spazio tra gli eventi internazionali di settore. E a detta del Presidente di CesenaFiera, Renzo Piraccini (Patron dell’evento), la parola d’ordine per il futuro deve essere “internazionalizzazione”. A tale fine è sempre più insistente l’opera di promozione di Macfrut nelle più importanti fiere mondiali del settore agroalimentare abbinata a missioni commerciali in molti Paesi produttori di ortofrutta. “Il focus principale rimane l’Est Europa e il bacino del mediterraneo” chiosa ancora il Piraccini. Che l’evento romagnolo punti decisamente ad espandersi oltralpe lo conferma la creazione di Mac Fruit Attraction, nuovo marchio nato dalla sinergia tra Macfrut e la spagnola IFEMA, che mira a sviluppare eventi professionali in mercati strategici. La prima edizione della fiera Mac Fruit Attraction si svolge in questi giorni (dal 4 al 7 maggio) in Egitto ed interesserà operatori provenienti sia dal Medio Oriente che dal Nord Africa. Gli ideatori intendono stabilire una piattaforma per il posizionamento e la creazione di una rete professionale e internazionale delle aziende che operano nel settore ortofrutticolo, fornendo accesso diretto a nuovi mercati strategici.
Che sia la strada giusta?
Le aspirazioni veronesi
Ideata da Agrifood Consulting in collaborazione con Veronafiere, è partito a Verona Fruit&Veg System (in calendario dal 4 al 6 maggio), progetto che si rivolge agli operatori del comparto con un modello di business volto a fare sistema e coinvolgere tutti gli attori della filiera in funzione dell’internazionalizzazione delle produzioni di eccellenza “made in Italy”. Dalla produzione al confezionamento, fino alla logistica, la manifestazione veneta punta a “rappresentare la filiera ortofrutticola nella sua globalità” attraverso un evento “organizzato dagli stessi attori del mercato”. Qualità, certificazione, ricerca e sviluppo i temi portanti di Fruit&Veg System, con un calendario di convegni centrati su logistica, tecnologie, il simposio mondiale dell’uva da tavola, laboratori del gusto, focus sugli accordi bilaterali Italia-Cina. È stato inoltre presentato l’osservatorio di analisi sulle previsioni di scelta dei clienti ribattezzato “FoodChoice Forecast”. Paese partner della prima edizione sarà il Marocco.
Dopo il forfait dello scorso anno, ma forte dell’esperienza vincente di Fieragricola e Vinitaly, la manifestazione conta sulla risonanza della Fiera di Verona, catalizzatrice di molti eventi sull’agro-alimentare, e di Veronamercato, piattaforma da sempre votata all’internazionalizzazione delle produzioni ortofrutticole. “Sarà una start up e come tale piccola nelle dimensioni, ma in compenso di grande qualita’”, hanno dichiarato i vertici di Veronafiere. “Vogliamo sbloccare la situazione, che congela e penalizza il sistema fieristico in questo settore, dando vita a un evento che punti su networking, formazione, conoscenze, un evento capace di catalizzare la domanda e spingere sull’internazionalizzazione”, conferma la presidenza di Veronamercato.
Milano rilancia
Proprio a Berlino, in occasione del Fruit Logistica, presso la sede dell’ambasciata d’Italia, Fiera Milano (con la partecipata Ipack Ima) si è presentata con i marchi Tuttofood e Fruit Innovation, due iniziative in calendario congiunto a maggio del prossimo anno. L’evento è stato lanciato in collaborazione con Confagricoltura e l’Associazione “Italian Sounding”, cui partecipano le Camere di Commercio italiane e punta a “cogliere in pieno le sinergie con il settore alimentare, rimarcando il passaggio dell’ortofrutta da prodotto agricolo - e quindi commodity - a specialità di grande qualità complessiva, anche in termini di servizio”. Milano si candida quindi ad ospitare la “fiera unica” dell’ortofrutta in Italia sostenendo reciprocamente il progetto Tuttofood, terzo evento internazionale in Europa per il comparto agroalimentare. Prodotti biologici, salutistici, etnici, pronti da consumare, i principali versanti su cui si concentrerà Tuttofood-Fruit Innovation il prossimo anno.
In tutto questo contesto, è quantomeno ambigua la posizione del Mipaaf che, dopo aver dichiarato come “per l’ortofrutta ci sia ancora molto da fare in chiave export” e che “appare necessario mettere a regime il sistema delle fiere”, sembra intenzionato a rimanere defilato dal problema fieristico, senza pronunciarsi. D’altra parte è lo stesso Ministro Martina che vorrebbe avocare a sé tutte le competenze dell’agroalimentare, trasformando il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali in “Ministero dell’Agroalimentare”.
E il resto? Saremo attenti e critici osservatori.

Ortofrutta italiana alle prese con le fiere: Fruit Logistica insegna - Ultima modifica: 2016-05-02T15:00:30+02:00 da Lucia Berti

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